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L’80% delle aziende non ha ancora impostato criteri per l’uso delle password, lasciando quindi liberi i propri dipendenti di sceglierne una a propria discrezione senza problemi di sintassi, lunghezza o altri parametri sui caratteri da utilizzare. A rivelarlo è il report ”Acronis Cyberthreats Report 2020”. La ricerca evidenzia che tra il 15 e il 20% delle password utilizzate negli ambienti di business include il nome dell’azienda, un banale espediente che ne semplifica l’individuazione da parte di pirati informatici e altri soggetti non autorizzati. Le ricerche effettuate da Acronis pongono l’accento su una potenziale minaccia globale alla privacy e alla sicurezza dei dati delle organizzazioni di tutto il mondo, mettendo in guardia le aziende sull’esigenza di azioni immediate per evitare attacchi potenzialmente devastanti. Infatti, nelle organizzazioni che non hanno ancora imposto ai loro dipendenti dei criteri per scegliere le proprie password, i ricercatori riscontrano l’impiego delle password predefinite, e fino al 50%

Gli hacker hanno violato il sito di incontri Meetmindful.com, fondato nel 2014, trafugando e poi pubblicando i dati personali degli utenti registrati. Tra questi, nomi, email, indirizzi, date di nascita, stato civile, dettagli fisici, tipo di appuntamenti richiesti, indirizzi IP, geolocalizzazioni e credenziali per entrare in Facebook. Non è la prima volta che i dati degli utenti di siti di dating finiscono online, con alcuni casi anche di 'sextortion', pratica con la quale i cybercriminali scrivono agli utenti colpiti e li minacciano di rendere pubbliche le loro immagini e le loro informazioni sensibili se non pagano un riscatto, generalmente in bitcoin.   Come spiega il sito ZDnet, che ha pubblicato la scoperta degli esperti di sicurezza informatica, i dati che sono stati trafugati sarebbero di 2,2 milioni di utenti sono contenuti in un file da 1,2 Gigabyte, e sono stati condivisi come download gratuito su un forum di hacking accessibile pubblicamente. Il contenuto

Rilasciato il nuovo aggiornamento del NextwarePro, il sistema di gestione sviluppato per il Non Profit e con il Non Profit. Gestione scadenze predefinite: La funzione è stata modificata in modo tale da: consentire di includere / escludere i soggetti che non hanno la periodicità in anagrafica; consentire di prendere l’importo dell’anno precedente al posto di quello di configurazione. Gestione budget di analitica: Da questa release è possibile stampare il budget solo per le righe valorizzate oppure anche per le righe vuote. Anagrafica progetti: Da questa release è possibile indicare il partner che collabora al progetto. Aggiornamento piattaforma dei crediti commerciali: Questa funzione consente l'aggiornamento della Piattaforma dei Crediti Commerciali secondo l'utilizzo del "Modello 003" (DL 35/2013, DL 66/2014).Dopo aver scaricato il file Excel dalla piattaforma è necessario selezionarlo e cliccare sul pulsante con la freccia verde: il file viene aperto e compilato attingendo ai dati della contabilità finanziaria. Al termine il file

Il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato a Roma Capitale il pagamento di una sanzione di 500mila euro per illecito trattamento di dati personali di utenti e dipendenti, effettuato attraverso il sistema di prenotazione degli appuntamenti "TuPassi". Il provvedimento di sanzione è stato adottato al termine di una complessa attività istruttoria avviata a seguito di controlli svolti dall’Autorità sulle app utilizzate dalla pubblica amministrazione per l’erogazione dei servizi, condotta anche in collaborazione con il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza. Attività che aveva già portato all’adozione di un provvedimento nel marzo 2019 con il quale il Garante aveva dichiarato illeciti i trattamenti effettuati da Roma Capitale tramite “TuPassi e prescritto talune misure correttive. Numerose le criticità rilevate sul sistema che consente agli utenti di prenotare servizi di sportello e appuntamenti, anche nel settore sanitario, utilizzando diversi canali: app mobile, sito internet, totem posizionati presso le Pa

Il Garante privacy ha espresso parere favorevole al Ministero dello sviluppo economico su una versione aggiornata dello schema di regolamento del Registro pubblico delle opposizioni (Rpo), il servizio che permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei propri numeri di telefono. L’Autorità tuttavia ha chiesto di precisare che le nuove regole valgono solo per il telemarketing effettuato con chiamate tramite operatore. Le comunicazioni di marketing automatizzate, infatti, non possono in nessun caso effettuarsi senza il consenso esplicito dell’interessato. Con il regolamento si dà attuazione alla riforma che prevede la possibilità per gli abbonati di iscrivere nel Registro tutte le numerazioni telefoniche nazionali fisse e mobili, che siano o meno riportate negli elenchi. La nuova versione adegua il testo ai rilievi avanzati nei diversi pareri resi in materia dal Consiglio di Stato, dall’Agcom, dal Ministro per la Pa e da quello per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, e recepisce, pressoché integralmente, le indicazioni

Come procedere in caso di attacchi ransomware, di esfiltrazione di dati, di perdita o furto di dispositivi e documenti cartacei? A questa e ad altre domande rispondono le linee guida, adottate dall’Edpb (Comitato europeo per la protezione dei dati), per aiutare imprese e pubblica amministrazione ad affrontare correttamente le violazioni dei dati e definire i processi di gestione del rischio. Le "Guidelines 01/2021 on Examples regarding Data Breach Notification", approvate nella riunione plenaria del 14 gennaio scorso, si basano sull’analisi dei casi più significativi di violazione dei dati - affrontati dai Garanti privacy nazionali, incluso quello italiano - subiti da banche, ospedali, medie imprese, municipalità, società che offrono servizi online di vario genere. Sul documento l’Edpb ha avviato una consultazione pubblica per un periodo di sei settimane (fino al 2 marzo 2021). Le linee guida presentano, per ciascuna casistica, esempi di buone o cattive pratiche, raccomandano modalità di identificazione e valutazione dei rischi

Per la Corte di cassazione, non bisogna dimenticare che la violazione del segreto professionale si ha solo se la notizia è comunicata a chi non la conosce. Il reato di rivelazione del segreto professionale è previsto e punito dall'articolo 622 del codice penale, che prevede la pena della reclusione fino a un anno o della multa da 30 a 516 euro per tutti coloro che, avendo notizia di un segreto per ragione del proprio stato o ufficio o della propria professione o arte, lo rivelano senza giusta causa o lo impiegano a proprio o altrui profitto. Segreto professionale e privacy sono alla base della deontologia del medico Perché possa dirsi configurato, il reato in esame richiede tra le altre cose: - la rivelazione del segreto; - l'assenza di giusta causa. Con riferimento al primo elemento, come osservato dalla Corte di cassazione nella pronuncia n. 318/2021 qui sotto allegata, deve ritenersi che "non si ha rivelazione,

Il Covid-19 è il terzo rischio più percepito dalle aziende in Italia per il 2021. Fanno più paura del coronavirus gli incidenti informatici e l'interruzione di attività. Secondo l'Allianz Risk Barometer 2021  realizzato da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), interruzione di attività, pandemia e incidenti informatici sono i tre principali rischi percepiti per il 2021, tutti fortemente interconnessi. In Italia, per la prima volta in assoluto, gli incidenti informatici si classificano come il più importante rischio per le aziende a livello locale. L'interruzione di attività è al secondo posto e rimane una sfida fondamentale, mentre la pandemia entra quest'anno direttamente al 3° posto. "L'Allianz Risk Barometer 2021 è chiaramente dominato dal trio di rischi legati al Covid-19. L'interruzione di attività, la pandemia e il cyberspazio sono fortemente interconnessi, a dimostrazione delle crescenti vulnerabilità del nostro mondo altamente globalizzato e connesso", afferma Joachim Müller, CEO di AGCS. "La pandemia di coronavirus

L’autorità di controllo per la protezione dei dati spagnola (AEPD) ha inflitto alla CaixaBank sanzioni per sei milioni di euro per trattamenti illeciti dei dati personali dei propri clienti. Lo scorso dicembre un altro istituto bancario, il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA) aveva ricevuto una multa di 5 milioni di euro sempre dal garante iberico per l'invio di comunicazioni commerciali senza espresso consenso e l'impossibilità dei clienti di poter scegliere quali dati fornire o meno alla banca. Ammontano quindi ad 11 milioni di euro le multe che hanno colpito il mondo bancario spagnolo in poche settimane. Nel caso che ha riguardato la CaixaBank, tutto era iniziato tre anni fa, quando un cliente aveva inviato una lettera all'AEPD denunciando che la banca “gli aveva imposto l'obbligo di accettare le nuove condizioni in materia di protezione dei dati personali, nello specifico quella relativa il trasferimento dei tuoi dati personali a tutte le società

Il messaggio recita più o meno così: «WhatsApp sta aggiornando i propri termini e l'informativa sulla privacy». E ancora: «Toccando “accetto”, accetti i nuovi termini e l'informativa sulla privacy, che entreranno in vigore l'8 febbraio 2021. Dopo questa data, dovrai accettare questi aggiornamenti per continuare a utilizzare WhatsApp. Puoi anche visitare il centro assistenza se preferisci eliminare il tuo account e desideri ulteriori informazioni». Se siete utilizzatori della piattaforma di messaggistica istantanea più popolare al mondo (cioè WhatsApp), questo avviso lo avrete già ricevuto. Perché è da qualche giorno che la società californiana lo ha sottoposto ai suoi utenti. E non sono mancati i dubbi, in alcuni casi sfociati in complottismi paranoici su cosa possa succedere a chi usa WhatsApp. Anche perché quel “dopo tale data dovrai accettare i termini per continuare a usare WhatsApp” ha scatenato tutta una serie di reazioni. Proviamo allora a capire cosa significhi questo avviso e, soprattutto,